I vecchietti, il BarLume, le tette di Tiziana, le battute ciniche e cattive, la prosa – che io trovo adorabile – di Malvaldi: tutti gli ingredienti che cercavo ci sono, in quest’ultimo episodio della saga di Massimo e Ampelio Viviani.
Come è stato nel caso nel caso del Commissario Montalbano, e a differenza di Rocco Schiavone, però, il personaggio – anzi, i personaggi – hanno subito un’evoluzione dovuta anche (non solo, ma direi soprattutto) alla trasposizione su video della saga. Non è necessariamente, questo, qualcosa di negativo, ma si nota nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi.
L’esempio più lampante è il personaggio di Alice (che nella trasposizione della serie TV è tutt’altro) che in quest’ultimo episodio, pur esistendo, è meno “sviscerata”.
A Marco Malvaldi si perdona questo e altro, non fosse per il fatto che la saga di Artusi, o suoi meravigliosi libri di divulgazione, fanno rinunciare volentieri a trovare l’”optimum” in questa che – alla fine – è solo letteratura d’evasione.
Vale la pena leggerlo: di sicuro è meglio di un talk show a caso. E poi, alcune parole vanno assaporate, come un boccone saporito che appare all’improvviso in un piatto che non lo è altrettanto.
Voto 3/5