Il vento della rivoluzione, di Marcello Flores e Giovanni Gozzini – Laterza – 2021 – €24,00

 

Sono usciti parecchi libri sulla storia del Partito Comunista in occasione del centenario della sua fondazione. Questo, di Flores e Gozzini, è secondo me il migliore.

La grandiosa storia della nascita PCd’I, diventato poi PCI, è analizzata, senza fare sconti di nessun tipo in maniera attenta, considerando tutte le condizioni storiche di contorno: la Grande Guerra e la fine del predominio europeo, l’enorme frattura del movimento socialista tra le sue anime riformiste e rivoluzionarie, la rivoluzione russa e l’illusione che potesse diventare globale. Gli errori fatti dall’ideologia non applicata alla realtà, e il peccato quasi capitale di non accettare – in nome dell’antifascismo – ciò che Togliatti fece nel 1944 con la svolta di Salerno, ossia l’unione di tutte le forze democratiche (monarchiche, repubblicani, liberali, cattoliche…) per la sconfitta della violenza fascista.

Già, perché questo libro squaderna, dati alla mano, quanto sia falsa la leggenda del “biennio nero” contrapposto al “biennio rosso”: nel 1921, su 719 vittime di violenza politica, 439 erano opera di fascisti, e solo 211 da parte della sinistra. Meno della metà. Per dare un’idea dei numeri, nell’ultimo anni del “biennio rosso” i fascisti fecero quasi tante vittime quante furono quelle per terrorismo nel periodo 1969-1987 (491, non tutte ovviamente di matrice “rossa”). Turati – il “nemico” di socialisti rivoluzionari e riformisti (il “socialfascista”, lo chiamavano, lo stesso epiteto dato a Saragat nel 1947) riconosceva ai comunisti la loro onestà e serietà, e sapeva che sarebbero tornati nell’alveo democratico, come poi successe nel secondo dopoguerra.

E poi le figure: da Bordiga, visionario e poco cosciente della realtà, alle vette teoriche di Gramsci, al cinismo e alla doppiezza di Togliatti (che ebbe comunque parte attiva e positiva nella ricostruzione italiana), fino alle sconfessioni di Tasca e Bombacci, che finì a Piazzale Loreto assieme a Mussolini.

Un libro ben scritto e profondo, che rende chiare le contraddizioni, ma anche il grande sogno ideale, del comunismo. Onesto, ripetono gli autori, a differenza del fascismo.

Voto 4/5