Pensieri della mosca con la testa storta, di Giorgio Vallortigara – Adelphi – 2021 – €20,00

Un libro fantastico, che parte dalle ultime ricerche scientifiche per arrivare a importanti conclusioni, per così dire filosofiche. L’autore mostra come la “coscienza”, intesa come l’insieme del sentire e del percepire, sia già presente in embrione anche negli organismi più semplici, come gli insetti. E che la differenza di dimensioni del cervello (vera sede delle percezioni) sia solo della capacità di memoria e di elaborazione del dato. Molto spesso, anche nella ridondanza del dato elaborato.

Scopriamo così che le api sanno riconoscere i volti, che praticamente tutti gli animali sanno ordinare una sequenza e che anche in assenza della vista molti sanno recepire il mondo esterno. La sua teoria della “copia afferente”, che fa distinguere all’essere vivente il mondo esterno anche in assenza di un’esperienza diretta (differenza tra sentire e percepire) non è accettata da tutto il mondo scientifico, ma è sicuramente degna di approfondimento.

Ma più di tutto, ciò che piace di questo libro sono le implicazioni filosofiche, e che stimolano il lettore a meditare su ciò che ha letto. È un libro che va assaporato, non divorato. Unico limite (ma veniale): il libro non termina, ma lascia una sensazione di “To be Continued”.

Voto 4/5