Buona festa della Liberazione a tutti!
75 anni fa, l’Italia si liberava dal nazifascismo, la più brutta esperienza che il nostro paese ha subito nel XX secolo.
Una festa che dovrebbe entusiasmare tutti.
– Chi ama la Patria: perché è una festa tutta Italiana e cha ci fa sentire orgogliosi di esserlo: alla fine anche noi Italiani abbiamo scacciato il nazifascismo, con una Resistenza che univa Destra e Sinistra;
– Chi pensa sia una festa solo di sinistra: perchè non è vero: la Liberazione dal nazifascismo non è privativa delle Sinistra, ma è di tutta la nazione. E non è contro la Destra: festeggia la Liberazione dal nazifascismo, che sta alla Destra quanto lo stalinismo alla Sinistra: nulla. E chiunque pensi il contrario, forse, legge il mondo con ancora gli occhi del 1945.
– Chi pensa sia una festa di parte: perchè la Liberazione ci ha uniti come non mai nella nostra storia. Ha posto le basi per una costituente solida, che ci ha regalato una delle costituzioni più belle del mondo, e per governi di unità nazionale dove a prevalere era la pace, e non la guerra. Così solida, la nostra Costituzione, che ha fino fortunatamente resistito a tanti attacchi di chi la voleva snaturare; purtroppo non a tutti.
– Chi pensa che non ci sia nulla da festeggiare: perché lo può dire, in quanto liberato dal nazifascismo quel 25 aprile.
In tempi così difficili, è importante ricordare la fine di un periodo di terrore vero in Italia, ricordare che se siamo una nazione unita è perché una parte di noi ha dimostrato di NON volere quel terrore. Una parte importante, e non connotata politicamente: c’erano monarchici, democristiani, azionisti nella resistenza. La connotazione “rossa” di essa ha fatto fin troppo comodo a tutti: a chi se ne è impossessato come a monopolizzarla (storicamente un falso), e a chi ha usato questa scusa per screditare il più bel periodo italiano assieme al Risorgimento, cercando di annacquarla o di farla passare come soldataglia banditesca (altro falso storico: due falsi, pur se opposti, si sommano, non si si elidono a vicenda).
Usciremo anche da questa situazione, se ricordiamo che 75 anni fa i nostri nonni e bisnonni sono usciti, si sono liberati da una situazione ben più complessa, e hanno iniziato a ricostruire consentendo a noi di sentirci italiani ed europei (si, anche europei: il sogno di Degasperi, Adenauer, Schumann è ancora vivo) con un qualche orgoglio e senza vergogna.
Auguri, Italia!