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Da poco più di 90 anni il mondo conosce l’esistenza di Plutone: nel 1930 l’astronomo americano Clyde Tombaugh scopriva quello che è stato considerato per decenni il nono pianeta del sistema solare, poi nel 2006 riclassificato come ‘pianeta nano’.

Tombaugh, nato nel 1906 in una famiglia di contadini dell’Illinois, da ragazzo si appassionò all’astronomia al punto da costruire da solo dei telescopi amatoriali per osservare il sistema solare e fare schizzi dei pianeti. Nel 1929 entrò all’osservatorio di Flagstaff, in Arizona, dopo aver inviato i suoi lavori al direttore V.M. Slipher. È stato calcolato che il giovane astronomo osservò decine di migliaia di oggetti celesti, circa 45 mila. Nel suo lavoro utilizzò una innovativa macchina che confrontava lastre fotografiche per notare spostamenti rispetto allo sfondo delle stelle. Scoprì Plutone proprio utilizzando quel metodo.

La scoperta di Tombaugh del 1930 confermò quanto era stato teorizzato già in precedenza, a inizio Novecento, dall’astronomo Percival Lowell, che dell’osservatorio di Flagstaff era stato fondatore, ed altri colleghi. Lowell aveva dedicato gli ultimi anni di lavoro proprio alla ricerca di un ‘Pianeta X’, espressione che fu utilizzata per indicare un pianeta al di là di Nettuno di cui venivano specificati anche orbita probabile e caratteristiche principali.

“Improvvisamente – disse Tombaugh raccontando la sua scoperta del 1930 – mi balzò agli occhi un oggetto di quindicesima magnitudine. Eccolo, mi dissi. Un’emozione incredibile mi travolse: questa sarebbe stata una scoperta storica. Mi diressi subito nell’ufficio del direttore. Cercando di controllarmi, entrai nell’ufficio ostentando indifferenza. Dr. Slipher, ho trovato il suo Pianeta X”.

Lowell nel 1905 aveva osservato delle deviazioni nelle orbite di Nettuno e Urano, suggerendo che l’attrazione gravitazionale di un altro oggetto stesse perturbando i due pianeti. Poi, nel 1915, predisse anche la posizione, senza mai trovarlo. La notizia della scoperta di Plutone fu data via telegrafo all’Harvard College Observatory il 13 marzo, per farla coincidere con il giorno di nascita di Lowell.

Il nome ufficiale di Plutone, annunciato il 13 marzo 1930, è un omaggio al dio romano dell’oltretomba, e le prime lettere del nome coincidono proprio con le iniziali del padre teorico. Per 75 anni Plutone fu considerato il nono pianeta del sistema solare. Poi, nel 2006, avvenne il ‘declassamento’: l’Unione astronomica internazionale ha attribuito al termine “pianeta” specifiche caratteristiche tra cui quella di orbitare in una fascia priva di altri corpi di dimensioni confrontabili o superiori. Plutone, con una massa pari a solo 0,07 volte quella degli altri oggetti della sua zona orbitale, è stato perciò catalogato come “nano”. Una decisione maturata dopo oltre un decennio di discussioni, da quando cioè, nel 1992, furono scoperti diversi oggetti di dimensioni simili nella fascia di Kuiper che si estende dall’orbita di Nettuno.