Il tre giugno 1963 spirava un rivoluzionario, che aveva scelto il sacerdozio per compiere la sua Opera. Angelo Roncalli fu eletto papa 5 anni prima, al termine di un pontificato travagliato e ultraconservatore come quello di Pio XII. Era all’epoca il patriarca di Venezia, secondo nel XX secolo a indossare la tiara. E dopo di lui ce ne sarà un terzo, Giovanni Paolo I.

Nunzio apostolico di carriera, fu scelto forse per la sua età avanzata (aveva 77 anni quando venne elevato al soglio). Ma si dimostrò subito un personaggio dirompente. Il riavvicinamento alla grande galassia socialista e comunista italiana, l’amore che dimostrava verso tutti, i continui “fuori programma”, la visita ai detenuti, l’elezione del primo cardinale di colore…

Fino alla rivoluzione del Concilio Vaticano II, che avvicinò la chiesa al mondo reale, anche se non quando magari lui si sarebbe aspettato. Morì infatti senza vederne la fine, e molte delle iniziative discusse in quel consesso storico vennero poi annacquate, anche di parecchio.

Ma la sua figura rimane ancora forte: è incredibile come gli anni ’60 abbiamo portato un vento nuovo anche in un’istituzione millenaria, e anche per questo rigidissima, come la chiesa.

Suo successore sarà il “malinconico” Paolo VI, uno dei pochi che entrò e uscì papa dal Conclave.

Noi cantavamo così: