Alan Turing si interessò inizialmente alla fisica, in particolare a quella quantistica. Il 28 maggio del 1936, ancora studente a Cambridge, pubblicò un saggio dal titolo “Sui numeri computabili, con un’applicazione al problema della decidibilità”, nel quale espose l’idea di una macchina universale capace di svolgere diversi tipi di operazioni (macchina di Turing). Da tale idea ebbe origine il primo computer. Al sopraggiungere della Seconda guerra mondiale, Turing collaborò con i servizi segreti britannici per decifrare i codici utilizzati dai tedeschi, i quali si servivano di una macchina particolare (Enigma) per codificare i loro messaggi. L’anno seguente fu eletto Membro della Royal Society di Londra. Si trasferì all’Università di Manchester dove lavorò alla realizzazione della Manchester Automatica Digital Machine (MADAM).
Un po’ esuberante e malvisto per le sue tendenze omosessuali, fu arrestato nel 1952 in seguito alla denuncia pervenuta alla polizia in merito ad una sua relazione con un giovane di Manchester. Fu processato e condannato. Venne trovato morto il 7 giugno del 1954, con accanto una mela su cui vennero trovate tracce di cianuro.
Nonostante i forti dubbi di coloro che l’avevano conosciuto, prima fra tutti la madre, l’inchiesta stabilì che si trattò di suicidio.