Inizialmente Benito Mussolini si rivelò refrattario ad un intervento italiano in Spagna, a causa delle voci di un coinvolgimento francese nella guerra civile, ma col prosieguo dei giorni e grazie alle lusinghe di Franco – che prometteva peraltro un rapido successo e la sudditanza politica futura – la posizione del duce iniziò a pendere per l’intervento diretto. Il neo-Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano si disse fin da subito favorevole ad appoggiare i nazionalisti, in quanto un intervento poteva costituire un mezzo per spingere la Germania a collaborare con il governo fascista, e dare inizio dunque ad un percorso che avrebbe portato ad un’alleanza fra le due dittature. Tuttavia i rapporti del Servizio di Informazioni Militari italiano che provenivano da Parigi davano il governo di León Blum sempre meno propenso ad intervenire in Spagna, e ciò unito alla prospettiva di ampliare l’influenza italiana nel Mediterraneo spinsero Mussolini ad aiutare Franco, così nella notte tra il 26 e 27 luglio il duce diede disposizioni affinché i primi dodici bombardieri Savoia-Marchetti S.M.81 fossero inviati nel Marocco francese con una missione segreta. Il forte vento fece precipitare due dei dodici aerei, uno in mare e uno in territorio del Marocco francese, e a quel punto, nonostante Ciano negasse con forza l’evidenza, il coinvolgimento italiano divenne di dominio pubblico.
Con una procedura analoga Franco avviò i contatti con la Germania attraverso due uomini d’affari tedeschi che dirigevano in Marocco la Ausland Organisation, l’organizzazione nazista per l’estero, e il 22 luglio Franco poté contattare direttamente Adolf Hitler, il quale decise di lanciare l’operazione Feuerzauber (“incantesimo di fuoco”). L’aiuto tedesco si rivelò più discreto di quello italiano, e la Germania si limitò all’invio di circa 6 500 uomini, fondamentalmente tutti incorporati nell’unità aerea soprannominata «Legione Condor» e in qualche compagnia di blindati. Per Hitler la questione spagnola costituiva sicuramente un buon mezzo per assicurare la solidarietà con l’Italia e con una futura dittatura fascista in Spagna, e allo stesso tempo stornare verso il Mediterraneo occidentale le ambizioni del duce che presumibilmente avrebbe allentato le sue ambizioni nell’area danubiana.