È il 21 maggio 1972 quando la Pietà di Michelangelo viene sfregiata da Laszlo Toth al grido “Sono Gesù Cristo risorto dalla morte”, subendo 15 colpi di martello che staccano 50 frammenti, causando danni gravissimi: il naso, le palpebre, il braccio e il gomito della Vergine risultano distrutti.

Il restauro della Pietà viene avviato nei laboratori dei Musei Vaticani subito dopo una fase di studio e viene effettuato utilizzando nuovamente i frammenti originali, oltre all’impasto a base di colla e polvere di marmo. l’opera è stata riportata al suo splendore originario in soli sei mesi.

L’autore dello sfregio, riconosciuto infermo di mente, fu tenuto in un manicomio italiano per un anno e poi rimpatriato in Australia. Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile

La Pietà (1498–1499) è un capolavoro della scultura del Rinascimento di Michelangelo Buonarroti, ed è sito nella Basilica di San Pietro nella Città del Vaticano: è il primo di una serie di opere sullo stesso tema dell’autore. La statua fu commissionata dal cardinale Francese Jean de Billheres, per il suo monumento funebre, ma fu spostata al suo sito attuale nel 18esimo secolo. E’ l’unica opera di Michelangelo autografata: MICHEL.A[N]GELVS BONAROTVS FLORENT[INVS] FACIEBAT (“Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti”). è scolpito sul petto di Maria, riecheggiando le firme di artisti greci quali Apelle e Policleto.