Il 13 maggio 1915, una delle pagine più farsesche della storia Italiana si compie: a fronte di una maggioranza, sia nel paese sia in parlamento, di neutralisti, ormai l’Italia ha deciso di entrare in guerra. E dalla parte opposta a quella dove era quando la tragedia della I Guerra Mondiale era iniziata. Oltre a oratori efficaci e demagoghi come D’Annunzio e Mussolini, ormai gli accordi segreti avevano deciso per questo passo. E Antonio Salandra, primo ministro fino ad allora appoggiato da Giolitti, convinto neutralista, lo sapeva bene. Il parlamento, alla sua richiesta di pieni poteri per la guerra, rispose picche, e lui si dimise.

Ma il re, piccolo non solo di statura, che aveva sempre detto che il parlamento era occhi e recchie del sovrano, rimandò quel governo alle Camere. E Don Antonio Salandra, tradendo il suo alleato di Dronero, ottenne stavolta i pieni poteri. In quei giorni, L’Italia era alleata contemporaneamente con entrambe le parti in guerra. Solo il 23 maggio, poi, le cose si chiariranno. 

Decisione scellerata, che ci ha regalato 5 anni di tragedia, e subito dopo venti anni di fascismo. Oltre ai cinque anni della guerra mondiale “in casa”. Chi ama la nostra nazione, non ne può nascondere le pagine vergognose. E, dal 1915 al 1945, di non vergognose ce ne sono state ben poche.

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