Muore a Los Angeles, a 87 anni, Gregory Peck.
Un vero mito di Hollywood, ha interpretato ruoli di personaggi positivi soprattutto nei decenni successivi al dopoguerra. Era un democratico e un liberale, e questa sua filosofia politica la metteva anche nella sua vita provata e nella sua professione.
La scena con Audrey Hepburn in giro per Roma in Vespa è ormai nella storia.
Si iscrive alla Neighborhood Playhouse a New York per intraprendere la carriera di attore. Il suo primo contratto arriva nel 1944, con il film “Tamara figlio della steppa” di Jacques Tourneur. Un destinoda divo il suo, che gli procura una nomination all’osca già al secondo film.
Ma fu Hitchcock a splancargli il successo vero, con “Io ti salverò” (1945), in cui veste i panni di un paziente affetto di amnesia accusato di omicidio.
Nonostante la serie di successi, Gregory Peck si dedica solo ai film che gli interessano. Negli anni ’50 recita in due capolavori: “Le nevi del Chilimangiaro” di Henry King e soprattutto “Vacanze Romane” assieme a una giovane Audrey Hepburn al suo debutto. I due stringono una forte amicizia sul set, continuata anche al di fuori fino alla morte dell’attrice.
E poi forse il suo più grande successo, ottenuto con il regista John Huston in “Moby Dick – La balena bianca” (1956). Fino a diventare produttore, e poi a scegliere parti anche per la TV. Una carriera infinita, quella di Peck.
È anche famoso per non avere mai usato controfigure nelle sue scene d’azione
Si ritira definitivamente negli anni ’90,