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Il delitto dell’Olgiata fu un omicidio commesso il 10 luglio 1991 in una villa dell’Olgiata, zona residenziale situata a nord di Roma, la cui vittima fu la quarantaduenne Alberica Filo della Torre. Il caso rimase irrisolto per vent’anni — soprattutto a causa della scarsa accuratezza delle indagini — fino a quando nel 2011 la prova del DNA permise di identificare il colpevole in Manuel Winston Reyes, un filippino laureato in ingegneria navale che svolgeva la mansione di domestico, ex dipendente della famiglia, che poi confessò l’accaduto il 1º aprile 2011. Il processo lo condannò a 16 anni di reclusione il 14 novembre 2011, sentenza confermata il 9 ottobre. L’11 ottobre 2021 ottenne la libertà dopo dieci anni, grazie anche a buona condotta e sconti di pena.

Figlia del contrammiraglio Ettore Filo della Torre (1908-1989) e di Anna del Pezzo di Cajanello (1917-2017), donna ricca della buona società romana, dedita al sostegno e al supporto di opere benefiche, Alberica Filo della Torre era nata a Roma il 2 aprile 1949, apparteneva al ramo dei conti di Torre Santa Susanna della nobile famiglia napoletana Filo ed era stata sposata in prime nozze con don Alfonso de Liguoro dei principi di Presicce, matrimonio dichiarato nullo dalla sacra rota, e in seconde nozze, a Roma il 10 luglio 1981, con l’imprenditore ed ex amministratore delegato della Vianini Pietro Mattei. Era madre di due figli, Manfredi e Domitilla.

La mattina del delitto la donna si trovava nella sua abitazione dell’Olgiata, mentre il marito era al lavoro. Nella villa erano presenti i due figli, due domestiche filippine, la babysitter inglese Melanie Uniacke e quattro operai che stavano adibendo l’abitazione per ospitarvi la festa d’anniversario di nozze dei coniugi Mattei, prevista per quella sera stessa. Tra le 7 e le 7:30 del mattino, alla villa incominciarono i preparativi per la festa della sera. Nel frattempo si svegliarono anche la contessa e i due bambini, secondo la testimonianza della cameriera Alpaga: è lei stessa, infatti, a portare la colazione alla donna verso le 7:45, prima di tornare in cucina. Sempre secondo la teste, la contessa scenderà al piano inferiore verso le 8:30 per poi rientrare in camera un quarto d’ora più tardi. Dalla sua stanza la contessa non uscirà viva. Verso le 9:15 la domestica e la piccola Domitilla bussano una prima volta alla porta della stanza chiusa dall’interno, ma non ottengono risposta.

Più tardi, verso le 10:30-11, secondo la stessa testimonianza, Violeta Alpaga e la bambina tornano a bussare alla camera, anche stavolta senza risultato, nonostante il ricorso al telefono interno. Infine, trovata una seconda chiave, le due riescono a entrare nella stanza, dove rinvengono il corpo della donna riverso verso terra, con le braccia aperte in una posizione di resa e con la testa avvolta in un lenzuolo insanguinato.

Avvertite le forze dell’ordine, i primi ad arrivare sono i carabinieri circoscrizionali, seguiti da quelli del nucleo operativo. Sono le 12-12:30 circa.

Alberica Filo della Torre è sepolta nella cappella di famiglia al Cimitero monumentale del Verano.