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Il 18 giugno del 1836 il re acconsentiva all’istituzione del corpo dei Bersaglieri.

Questa nuova unità di fanteria si caratterizzava non solo per la divisa. Il cappello era ornato da più di trecento piume di gallo. L’armamento, progettato personalmente da La Marmora assieme al fratello Alfonso, era studiato per rendere più precisa l’attività di fuoco. I bersaglieri si caratterizzavano anche per l’inedita velocità di esecuzione delle mansioni affidate ed una versatilità d’impiego che faceva dei suoi componenti. Oltre che dei cacciatori, erano anche degli ottimi guastatori in grado di agire con l’intento di sconvolgere i piani del nemico.  Erano, però, anche capaci di organizzarsi in piccoli gruppi schierati in quadrati abili per respingere le cariche di cavalleria. Questo rendeva i Bersaglieri una truppa polivalente e con un ampio spettro di utilizzo.

I componenti del corpo dei Bersaglieri dovevano essere di media statura, capaci di muoversi correndo e con innata resistenza fisica. Dovevano essere ottimi tiratori con vista eccellente e una carica aggressiva negli assalti alla baionetta.

A partire dal 1980 i Bersaglieri verranno frequentemente schierati in quasi tutte le missioni italiane all’estero. Nel 2013, in Afghanistan il corpo dei Bersaglieri piangerà il suo ultimo caduto, Giuseppe La Rosa, medaglia d’oro al valor militare. Morì gettandosi su una granata lanciata da un sostenitore dei talebani salverà la vita dei suoi commilitoni e dei civili presenti nei dintorni.