A spingerlo nella ricerca di questo nuovo materiale fu un bando di concorso promosso dalla ditta Phelan and Collander, nel quale si prometteva un premio di diecimila dollari a chi avesse sviluppato una sostanza capace di sostituire l’avorio, che stava scarseggiando, nella fabbricazione delle palle per biliardo.
Il tipografo si impegnò al massimo nella ricerca di un materiale alternativo e iniziò una serie di esperimenti con un nuova sostanza dell’epoca, creata dal chimico Alexander Parkes.
Questa sostanza, era la Parkesine, un tipo di celluloide che si poteva presentare allo stato solido, plastico o fluido e che si può certamente considerare la materia plastica primigenia. John Wesley Hyatt, partendo da questo composto, a base di nitrato di cellulosa ottenne la celluloide che all’inizio ebbe una grandissima fortuna presso i dentisti che la sostituirono alla costosa gomma vulcanizzata, usata per ottenere le impronte dentarie.
Bisognerà attendere il 1887 e il pastore episcopaliano Hannibal Williston Goodwin per vedere la celluloide brevettata come supporto per le pellicole fotografiche. Questa fu una vera rivoluzione nel campo della fotografia e rese possibile la nascita della cinematografia.