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Si tratta sicuramente di uno degli oggetti simbolo della Prima Guerra Mondiale, testimone di come il progresso scientifico applicato all’esasperato bellicismo avesse portato l’umanità a concepire micidiali armi chimiche, causa di atroci sofferenze.

Nonostante il suo impiego in guerra, la maschera antigas nasce tuttavia in ambiente civile, esattamente il 12 giugno 1849, quando lo statunitense Lewis P. Haslett ottenne il brevetto per il respiratore da lui costruito due anni prima.

Si trattava di un dispositivo che permetteva la respirazione attraverso il naso o la bocca tramite un boccaglio dotato di due valvole unidirezionali: una per consentire l’inalazione di aria attraverso un filtro a forma di bulbo e l’altra per sfiatare l’aria espirata direttamente all’esterno.

L’uso simile delle valvole divenne comune nelle maschere successive. Il materiale filtrante – lana o altra sostanza porosa inumidita con acqua – era adatto a trattenere la polvere o altri particolati solidi, ma non sarebbe stato efficace contro i gas velenosi.