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Lo zootropio è un apparecchio che permette di osservare in movimento delle figure disegnate in successione su nastri di carta. A volte viene menzionato come “Doedalum di Horner” dal nome del matematico inglese William George Horner (1786-1837) che per primo, nel 1834, ne diede una descrizione costruttiva e geometrica dettagliata. L’apparecchio però divenne popolare soprattutto a partire dal 1867 quando fu brevettato il 23 aprile negli Stati Uniti da William E. Lincoln (che lo battezzò “Zoetrope”) e in Inghilterra da Milton Bradley. Numerose modifiche furono in seguito proposte per questo strumento.

Lo strumento si compone di un cilindro di cartone, aperto superiormente, nel quale sono praticate delle fenditure verticali. Il cilindro è montato su di un’asse girevole inserito in un supporto metallico decorato. All’interno del cilindro, lungo la sua circonferenza, si pone un nastro illustrato. Imprimendo un movimento di rotazione all’apparecchio e osservando il nastro attraverso le fenditure, è possibile vedere le immagini in movimento grazie al fenomeno della persistenza delle immagini sulla retina e all’effetto stroboscopico.

I 12 nastri che corredano lo zootropio sono illustrati su entrambe le facce. Sul fondo del cilindro un’ etichetta reca le istruzioni per l’uso dell’apparecchio che, smontato, viene riposto in un’ apposita scatola in legno.