La Bellezza della Fisica – Parte 4
i quanti di luce teorizzati da Planck, e confermati da Einstein, implicavano che l’energia non fosse più una quantità “continua”, ossia che potesse assumere qualsiasi valore, ma un qualcosa di “discreto”, ossia che potesse assumere solo valori ben definiti. Poiché alle nostre scale, tali valori sono all’incirca un milione di miliardi di miliardi di miliardi, noi percepiamo in praticamente tutto ciò che facciamo l’energia come continua, comunque. Ma a livello di particelle (l’elettrone, scoperto solo 40 anni prima, o il “quanto di luce”) tale distinguo diventava fondamentale. L’atomo, composto da elettroni in orbita, poteva avere questi ultimi solo [...]
La Bellezza della Fisica – Parte 3
Gli articoli parlavano di tre risultati sperimentali ottenuti con strumenti sempre più sofisticati (e che quindi non potevano essere colti solo un secolo prima, a esempio), inquadrandoli ognuno in una teoria coerente. Con Einstein, il metodo scientifico ha il suo maggior trionfo. Vediamo nel dettaglio i tre articoli: Nel primo analizza con tecniche statistiche raffinate (consentendo così di meglio sistematizzare l’errore sperimentale ed avere misure più precise) il moto cosiddetto “browniano”, ossia il moto di un corpuscolo all’interno di un liquido, dimostrando che questo è dovuto all'interazione del minuscolo oggetto con atomi e molecole; è la conferma dell'esistenza [...]
La Bellezza della Fisica – Parte 2
Torniamo alla nostra storia: dall’accertare la natura ondulatoria della luce al capire che questa fosse il mezzo trasmissivo di una forza diversa da quella di gravità (quella elettrica), fino a studiare i fenomeni elettrici grazie a questa scoperta ed a capire che la luce è solo onda elettrica ad una determinata frequenza, per cui i raggi infrarossi, le microonde le onde radio, i raggi ultravioletti, quelli X e quelli gamma fossero insieme con la luce la stessa onda, solo con frequenza di cicli diversa, passò tutto o quasi il XIX secolo, fino a quando un grande teorico (secondo [...]
La Bellezza della Fisica – Parte 1
Se io voglio misurare la velocità di un treno in corsa ho svariati modi per farlo: se sono a terra prendo due punti distanti poniamo un chilometro e vedo quanto tempo ci mette il treno a transitare, oppure se sono sul treno conto quanti giri fa una ruota di circonferenza nota (poniamo 10 metri) in un minuto. Uso in tutti e due i casi un cronometro che, mettiamo, ha la precisione del centesimo di secondo. Otterrò in entrambi i casi una misura con un determinato margine di errore che è dovuto a due fattori: l’imprecisione intrinseca del cronometro [...]