La domesticazione dell’uomo ha portato a due effetti, che si alimentano a vicenda: una forte coscienza individuale, e una società complessa. Il secondo ha creato ruoli specializzati e privilegi, il primo li ha giustificati.
Il concetto di proprietà privata, di differenza di genere, di ruoli di comando, e quindi non direttamente produttivi, nascono da qui. Dalla spiritualità nasce la “creazione del mito”, ossia una narrazione che serve a far accettare le diseguaglianze di una società complessa.
Se pensate che tutto questo sia solo tipico delle prime società preistoriche, pensante al concetto di “ordine sociale naturale” che in tanti hanno usato come arma controrivoluzionaria anche in anni vicini ai nostri. La religione, da animista, si trasforma in teista. Il soprannaturale non è più consustanziale all’universo, ma è esterno ad esso. E quindi “governa e giudica”.
Questo da un forte senso alla comunità, ma è al tempo stesso la prima causa della xenofobia. Il patriottismo (ossia il senso di amare i proprio padri” viene traslato a livello di intera comunità (patriottismo di una nazione, di un impero, di un territorio), e diventa facilmente razzismo (noi meglio degli altri in quanto “Noi” e “altri”).
Le guerre, ma anche opere immense come Stonehenge o le piramidi, nascono dai miti, non dall’uomo.