Tanta gente anche il 25 marzo, presso Villetta Social Lab per la presentazione del romanzo “Amare e morire a Cassino”. Un’interessante discussione con Ercole Boni per parlare del libro e delle sue connessioni con il presente.
Grazie a Michela Piazza che ha letto brani del libro.
Vi aspetto sabato prossimo presso la casa umanista di Via dei Latini nel quartiere di San Lorenzo!!
«Qui è tutto così simile e pure così diverso rispetto a Bacharach. I pendii sono più ripidi e più selvaggi, mentre il fiume è più impetuoso e meno regale del mio Reno. Eppure, che sensazione strana, Herr General. Qui mi sento a casa. Sembra quasi che la musicalità che ha la lingua italiana rispetto alla nostra sia bilanciata da questi panorami, dove invece domina la violenza dei colori, dei pendii, delle acque torrentizie rispetto alla dolcezza della Lorelei che domina il Reno.»
Aveva parlato senza chiederne prima il permesso, Hans, quasi stesse pensando a voce alta. Ma era preda, come tanti tedeschi lo erano stati nei secoli, della grazia scontrosa del meridione d’Italia. Non era il pri- mo, non sarebbe stato l’ultimo.
«Forse, mio buon Hans, stai sperimentando ciò che il grande Kant chiamava la differenza tra Schönen und Erhabenen, tra bello e sublime. Il primo ha forma, il secondo no. E tu cadi, come anche Goethe prima di te, vittima di questa mancanza di forma che dà al paesaggio questo fascino selvaggio, pur essendo così simile a quello di casa tua. Noi tedeschi abbiamo l’ordine, il bello, nella nostra natura più intima, e quando sia- mo qui in Italia, terra disordinata se mai ve ne è una, rimaniamo a guardare incantati questo sublime caos. Gli italiani e l’Italia sono così, se li dovessi descrivere in due parole. Un caos sublime.»