Mussolini il 13 giugno 1924 parla alla Camera dei deputati affermando di non essere coinvolto nella scomparsa di Matteotti, ma di esserne addolorato. Al termine il Presidente della Camera Alfredo Rocco sospende i lavori parlamentari, annullando di fatto la possibilità di risposta da parte dell’opposizione all’interno del Parlamento. Il Senato il 24 giugno viene riunito e, a larga maggioranza, riconferma la fiducia a Mussolini con 225 voti favorevoli su 252.
I parlamentari dell’opposizione il 26 giugno si riuniscono nella sala della Lupa di Montecitorio, oggi nota come sala dell’Aventino. Decidono comunemente di abbandonare i lavori parlamentari finché il governo non chiarisce la propria posizione a proposito della scomparsa di Matteotti.
Alcuni parlamentari socialisti il 27 giugno si recano in pellegrinaggio sul luogo in cui Matteotti è rapito dove depongono una corona d’alloro. Lo stesso giorno Filippo Turati commemora Matteotti alla Camera. Questo discorso è da alcuni storici considerato come l’inizio effettivo della Secessione dell’Aventino. L’obiettivo è quello di ottenere la caduta del governo e poter andare a nuove elezioni.
Andò purtroppo a finire diversamente.