Italian Psyco, di Corrado De Rosa – Minimum Fax – 2021 – €18,00
L’uso eversivo della pazzia non è uno strumento che si applica solo ai nostri giorni contro chi si oppone al pensiero dominante. È una tattica sempre efficace quella per la quale anziché contestare la tesi (operazione che spesso è faticosa) si contesta chi la dice, quasi che il contenuto dipenda dalla forma. Ovvio, ci vuole una preparazione “culturale” per far accettare una bestialità del genere, ossia la preparazione all’analfabetismo, quantomeno funzionale, della maggior parte delle persone, magari offrendo in cambio l’illusione di una tranquillità economica e sociale. Non è un caso se alle partite di pallone, o di calcetto, nei campetti o nei giardini si stiano sostituendo in Italia le riserve indiane del padel, l’illusione di un gioco nato all’aperto, ma giocato al chiuso, solo a pagamento, e “pulito”, senza rischi di infangarsi.
La premessa sociale è per dire che un libro del genere squaderna chiaramente tutto l’uso eversivo del concetto di “follia” che si è fatto in Italia e altrove a partire almeno dal 1800 (ma l’Italia esiste dal 1861, del resto), con concetti sempre più elaborati: dalla “follia anarchica”, alle teorie Lombrosiane (un errore antiscientifico, anche se fatto in buona fede), al tentativo patetico di screditare ciò che Moro scriveva durante la sua prigionia, fino a Michele “’o pazzo” e gli ultimi giorni di Provenzano in carcere.
Un compendio di tutto ciò che uno stato non dovrebbe fare. Tecnicamente, il libro dosa male tensioni è rilassamenti, mettendo il lettore talvolta in uno stato di ansia che sarebbe molto più efficace se più rapido e violento. Soprattutto, mette sullo stesso piano prove oggettive e risultati indiziari, facendo perdere talvolta di efficacia alle teorie che presenta. Ma è utile sapere come viene svolta una delle tattiche più efficaci per tacitare il dissenso, o per giustificare operati violenti.
Va letto. Se non altro per fare un paragone con ciò che succede ogni volta che qualcuno dice cose non corrispondenti al “mainstream”, come si dice oggi. Criticare il dito, e non la luna che viene indicata, spiega molto di più chi fa questo, che non il proprietario del dito stesso.
Voto 3/5