Sette brevi lezioni sullo stoicismo, di John Sellars – Einaudi – 2021 – €12,00

Giudicare un libro che parla di come siano i nostri giudizi a governare la nostra vita, e null’altro, è voluttuoso. Ma, al di là dei giochi di parole, tale libro dovrebbe essere presente sul comodino di tutti come compendio filosofico e aiuto ad affrontare l’esistenza. Hadot parlava di “esercizi spirituali”, intendendo che per “fare” filosofia non ci si doveva limitare a leggere gli scritti dei filosofi, ma anche a capire perché e per chi quegli scritti erano stati fatti. Sellars scrive un libro proprio mirato agli esercizi spirituali.

 

Le sette brevi lezioni (e brevi lo sono veramente: non si arriva alle 90 pagine totali) sono argomenti da affrontare meditando, riflettendo su come noi affrontiamo quegli aspetti della vita, su quanto quell’approccio ci risuona, nel senso di trovare facile seguire quelle indicazioni, oppure rendersi conto che per noi sono uno sforzo titanico. Anche chi aveva già studiato sia gli stoici qui affrontati (prevalentemente quelli di epoca latina: Seneca, Epitteto e Marco Aurelio) troverà in questo libro un “breviario” da tenere a portata di mano nei momenti in cui se ne ha bisogno.

 

Se vogliamo trovare delle mancanze (che mi hanno portato comunque a dare la valutazione di tre stelle: sufficiente, ma nulla di più) queste stanno sia nella semplificazione forse talvolta eccessiva della pratica stoica: Trattasi di filosofia complessa, molto diversa dalla vulgata che se ne da di solito (come del resto succede al suo “alter ego” epicureismo), quindi anche la pratica non è cosa che avviene naturalmente. Il profano non troverà qui tante cose che forse lo avrebbero portato a una maggiore disponibilità ricettiva verso la pratica stoica; l’esperto ormai veleggia verso i testi originali. Sellars sembra quindi rivolgersi al pubblico “di mezzo” che non è così vasto, penso.

 

E poi, ma questo è un sogno tutto mio, andrebbe espansa la pratica e la filosofia stoica immergendola nel contesto storico e geografico in cui è nata; cogliendone similitudini e differenze con altre discipline: sia alcune filosofie orientali, sia soprattutto il nemico Epicuro/Lucrezio. Vi sono differenze di approccio, è vero; ma le domande, e spesso anche le risposte, sono le stesse.

 

Leggetelo, comunque, e ditemi – se volete – che ne pensate.

 

Voto 3/5