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Il 14 marzo 1800 il collegio cardinalizio elesse al pontificato Barnaba Gregorio Chiaramonti, monaco benedettino e Vescovo di Imola. Col nome di Pio VII succedeva a Giovanangelo Braschi (Pio VI) morto il 29 agosto 1799 a Valence, in Francia, prigioniero della Repubblica uscita dalla Rivoluzione, le cui truppe occupavano lo Stato pontificio. Già nel 1798 questo Papa aveva dato disposizioni per l’eventualità di un Conclave d’emergenza fuori Roma. E poiché alla sua morte la Città era occupata dalle truppe del regno di Napoli (succedute a quelle francesi) i Cardinali elettori si riunirono a Venezia, soggetta allora a un sovrano cattolico, l’imperatore austriaco Francesco d’Asburgo.

Un Conclave lunghissimo: dall’1 dicembre 1799 al 14 marzo 1800, allorché i trentasei Cardinali presenti (su quarantacinque) elessero il sessantenne Chiaramonti. Anche la sua incoronazione si fece in Venezia, nella chiesa di San Giorgio Maggiore, perché l’imperatore Francesco aveva posto il veto su San Marco.

Entrato poi in conflitto con Napoleone (dopo essere stato convocato nel 1804 come spettatore della sua incoronazione a Parigi) nel luglio 1809 Pio VII venne «rapito» in Vaticano da gendarmi francesi. Tenuto dapprima prigioniero a Savona, e poi confinato in Francia, a Fontainebleau, fino al 1814 (sconfitta di Napoleone a Lipsia e prima abdicazione).

Tornato a Roma, vi accolse poi la madre dell’Imperatore relegato a Sant’Elena. Morì il 30 agosto 1823, mentre un incendio devastava l’antica basilica romana di San Paolo Fuori le Mura. Ma la notizia gli fu tenuta nascosta.