15 maggio 2019
Ho appena terminato un impegno di quelli ai quali non si può dire di no, e rientro in fretta in auto, invocando tutti gli dei del caso. Quando le cose decidono di andare storte lo fanno per bene, e anche il mio cellulare è scarico. Non appena accendo la macchina, l’autoradio parte immediatamente sulla cronaca della finale di Coppa Italia. Atalanta-Lazio, anche se si gioca all’Olimpico, visto che tecnicamente è campo neutro. […]<div class=”wp-block-media-text__content”>mancano ancora una decina di minuti. La radio mi informa che il risultato è di 0-0, è entrato Milinkovic-Savic per Luis Alberto, e che il gioco, per quanto equilibrato, vede l’Atalanta lievemente più spigliata.
Supero la circonvallazione Gianicolense. Angolo per noi.
In discesa verso via Oderisi da Gubbio. Leiva batte il corner.
Continuo verso viale Marconi. SMS (Milinkovic lo abbreviamo così, altrimenti ogni volta passa un minuto solo per nominarlo) colpisce di testa.
rete!
Rete!!
RETE!!!!
Ancora non ci credo. Comincio a suonare lungo viale Marconi, come un imbecille. E sorrido da solo. Cacchio, il sacrificio di non vedere la partita mi sta ripagando![…]Percorro viale Marconi, e poi giro verso San Paolo, in tensione. Appena superata la fermata della metro, parte un contropiede, che Correa finalizza proprio mentre sto girando per andare verso la via di casa. È finita. 2-0 per noi. Ancora non ci voglio credere. La settima Coppa Italia. La sesta in ventuno anni. Il secondo trofeo di mister Inzaghi. Il quinto dell’era Lotito.[…]Stavolta suono il clacson in maniera prolungata, e qualcuno mi saluta felice da un’auto che sta incrociando il mio percorso.
La Lazio ha vinto.