“Breve Storia di chiunque sia mai vissuto” è un libro bellissimo, per tanti motivi.
Anzitutto, parla di DNA con cognizione di causa, smascherando tante false credenze su ciò che si può e non si può sapere di noi con l’analisi genomica. Fino a smascherare vere e proprie truffe.
In secondo luogo, elenca con chiarezza tutto ciò che il DNA ci dice, ci potrà dire in futuro e NON ci potrà dire circa l’evoluzione della razza umana. Correlando i dati anche con l’archeologia e l’antropologia, racconta di come ci siamo ibridati con i Neanderthal e i Denisoviani, di come determinati tratti genotipici possano essere correlati con dei particolari fenotipi (ossia di come varianti nella sequenza del DNA portino a variazioni di tipo esteriore, come i capelli più spessi degli orientali).
Ma soprattutto, smentisce una volta per tutte il fatto che “l’evoluzione si sia fermata”. Un codice di tre miliardi di “lettere” è soggetto a milioni di varianti genotipiche ogni volta che un nuovo essere umano appare sulla terra. E si parla di esseri umani, ma vale lo stesso discorso per qualunque organismo vivente. E tale evoluzione continua a “funzionare” ogni qual volta che si ha una pressione selettiva. E’ la pressione selettiva che, soprattutto nel mondo occidentale, è quasi scomparsa.
Leggetelo, oltre che un libro di biologia, antropologia, archeologia, è soprattutto un libro di filosofia. Tanto da poter essere sintetizzato con una frase, a mio modo di vedere mirabile, che sta verso la fine del libro: “La vita è sempre una copia imperfetta dell’esistente”.
PS: breve monito per i razzisti ignoranti (ma odio ripetermi): ci sono 90 probabilità su 100 che un essere umano vivente A CASO sulla terra discenda da Carlo Magno, ed il 100% che abbia come antenato Traiano o un imperatore antecedente. Stiamo parlando di 45 generazioni per il figlio di Pipino, e di 80 per gli “antichi romani”. Non esistono esseri umani diversi, esistono solo esseri umani stupidi che lo credono.