“In matematica non esistono principi di autorità”
“Svolgere un esercizio di matematica è un esercizio di protesta nei confronti del presente”
“L’istruzione è un processo collettivo, la cultura è individuale.”
Tre frasi controintuitive che sono solo degli esempi, in questo libro di un centinaio di pagine, degli stimoli mentali, dei “pizzichi” filosofici che la Chiara Valerio ci regala.
“La matematica è politica” (già il titolo è non banale) non è un manuale, quanto piuttosto una serie di considerazioni che invitano il lettore a fermarsi, a meditare, a elaborare.
Questo piccolo saggio è grande del suo squadernare, senza offrire teoremi o processi logici ineluttabili, quanto la conoscenza sia trasversale, quanto dalla matematica si possa arrivare alla filosofia passando per la fisica, la storia e la letteratura; quanto il processo di studiare sia faticoso, e per nulla contrapposto al concetto di “lavoro manuale”, ma anzi alleato di esso.
Insomma, è un libro da leggere. Perché stimola, perché costringe a discutere, anzi tutto con se stessi, e forza a vedere tutte le contraddizioni della nostra società, contraddizioni che in tempo di Covid sono emerse chiaramente. Con comportamenti sociali così diversi da quelli economici.
Ho ringraziato l’autrice direttamente. E’ stata una bellissima scoperta.