Difficile dire le sensazioni che si provano, nonostante l’età e nonostante per me ciò che sto per presentare sia non un mestiere, ma una passione.

Mi sono avvicinato al teatro per contiguità. Da scrittore, vedere come i racconti potessero essere narrati con persone e cose era un’esperienza da fare. Sperimentare non solo il palco e i personaggi, ma anche gli attori e chi invece con questo mestiere (Non professione, mestiere: parola molto più nobile) ci vive.

Piano piano, entrando dentro i misteri e le fatiche del teatro, pur rimanendo un “amatore” nel senso più vero del termine, cominci a capire cosa vuol dire “darsi” al pubblico.

Chi scrive, come me, vuole dare agli altri una storia con cui emozionarsi. Non sé stesso; o meglio, non del tutto. L’autobiografia rientra nella più importante casistica del “chissenefrega” se sei uno scrittore. Come attore o come artista di palco, invece, è proprio con te stesso che devi riempire la finzione che stai recitando. Sei tu Amleto, Romeo, Edipo o uno dei sei personaggi. E il tuo Amleto sarà diverso da quello di un altro, pur usando le stesse parole e magari anche gli stessi vestiti e facendo gli stessi gesti.

E così, alla fine, eccoci qui. Il 9 e 10 maggio sul palco del Teatro Marconi, con lo spettacolo Shakespeare Show.

Che cosa ci succede quando sentiamo che ci viene sottratto qualcosa che, a torto o a ragione, pensavamo “nostro”? Soprattutto se a negarcelo è qualcuno su cui avevamo riposto la nostra fiducia: un amico, un superiore, un familiare, un partner, un nostro vicino territoriale?

Claudio Boccaccini entra nel cuore pulsante del mondo shakespeariano e ci propone, strizzando l’occhio all’attualità,  un piano sequenza dei momenti più meravigliosamente orrorifici di alcune delle opere più “pop” del Bardo (Otello – Enrico V). Grazie ad una particolare messa in scena in cui luci e musica dialogano continuamente con le parole, riesce a guidarci, con straziante leggerezza, in un insolito viaggio verso qualcosa di nuovo: come la bellezza del teatro e della vita ci suggeriscono.

Il 12 e 13, presso il Polo Civico di via Aldo Ballarin – teatro De Angelis – sar presente come aiuto regia e come voce fuori campo per lo spettacolo di maria Teresa Pintus “Dove sei tu è il paradiso”:

La vita di Adamo ed Eva nel perfetto Paradiso Terrestre non contempla la morte ma neppure conosce l’amore.  È con la Caduta che la vita dell’Uomo e della Donna si trasforma nella nascita della specie umana, nell’avventura degli umani sulla Terra, esseri imperfetti che vivono la compresenza di bene e male, di luci e ombre, di meraviglie e miserie. Esseri capaci però di amare. E l’amore è il più grande mistero che muove gli Umani, che perpetua la vita. È questo che Mark Twain racconta con la sua consueta ironia nel “Diario di Adamo ed Eva” ed è partendo da questo breve racconto epistolare che nasce la scrittura di questo gioco scenico per 10 attori in cui il Femminile e il Maschile si incontrano e si scontrano generando come due opposti poli, la corrente della vita umana.

 

Due magnifiche avventure che – raggiungendo il loro culmine – stanno volgendo al termine. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sopportato e supportato in questi mesi. Se verrete a vedere i due spettacoli, vi divertirete!